Il wash trading è una operazione di manipolazione del mercato effettuando acquisti e vendite in modo da far risultare che un titolo, una criptovaluta o un token, è interessante in quanto ha molti movimenti e un prezzo in crescita, per manipolarne il prezzo o per mostrare un volume di scambi sostanzialmente aumentato rispetto all'importo effettivo che verrebbe effettivamente negoziato senza questa manipolazione. In alcune situazioni, il wash trading viene eseguito da investitori che agiscono sia come compratore che come venditore del titolo, in altre situazioni da un trader e un broker che sono collusi tra loro. Il wash trading è proibito nei titoli convenzionali e nei futures, mentre il wash trading che coinvolge gli NFT non è ancora stato oggetto di un'azione legale. Il wash trading è stato storicamente una preoccupazione per gli scambi di criptovalute che tentano di far apparire i loro volumi di scambio più grandi di quello che sono. Nel caso del wash trading di NFT, l'obiettivo sarebbe quello di far apparire il proprio NFT più prezioso di quanto sia in realtà "vendendolo" a un nuovo portafoglio che il proprietario originale controlla. Questo è relativamente facile con gli NFT, in quanto molte piattaforme di trading NFT permettono agli utenti di commerciare semplicemente collegando il loro portafoglio alla piattaforma, senza bisogno di identificarsi. Attraverso la blockchain analysis, è possibile tracciare il wash trading di NFT analizzando le vendite di NFT a indirizzi che sono stati autofinanziati, il che significa che sono stati finanziati dall'indirizzo di vendita o dall'indirizzo che inizialmente ha finanziato l'indirizzo di vendita. L'analisi delle vendite di NFT a indirizzi autofinanziati ha mostrato come alcuni venditori di NFT hanno effettuato numerose operazioni di washtrading.